IL MONACHESIMO

 
Con questa parola si vuole indicare tutta quella ricchezza nata, nell’ambito della Chiesa, da parte di coloro che, seguendo con maggiore entusiasmo le regole del Vangelo, hanno speso tutta la loro vita per l’imitazione di Cristo. Il monaco è, come dice la parola stessa, una persona solitaria. E’ un modo di vivere la propria religiosità in maniera abbastanza castigata, radicale rinunciando ad agi e altre comodità per dedicarsi interamente a Dio nella preghiera, nella meditazione e nell’approfondimento della Sacra Scrittura. Nato in Oriente, solo dopo il IV secolo cominciò ad esistere anche in Occidente.
Uno dei grandi iniziatori fu il famoso sant’Antonio e altri che furono chiamati i Padri del deserto proprio perché si ritirarono lì per vivere di essenziale e dedicarsi completamente a Dio. Cominciarono ad esistere gli eremiti (dal fatto che abitavano gli eremi, luoghi appartati, isolati). Qualcuno cominciò a fare vita comune con altri che condividevano gli stessi ideali e modi di vivere. Nacquero così i cenobi (termine greco che indica la vita comune). Ma prima ancora del monachesimo ci fu un’altra esperienza mistica chiamata anacoretismo. Alcuni, intransigenti, severi con se stessi si dedicavano, in perfetta solitudine, ritirati, questo significa la parola, dediti solo alla preghiera, con una vita povera e stentata. Tra questi ci furono gli stiliti, chiamati così perché preferivano vivere, anche per un’intera vita, su una piattaforma posta su una colonna rimanendo in solitudine alimentata ed ispirata alla preghiera.
Ben presto inizia ad esserci la necessità di una regola per meglio organizzare la vita di preghiera, allora si diffuse l’abitudine delle Regole. Queste erano proposte dal Maestro o ispiratore ed iniziatore di una determinato Ordine e servivano ad organizzare la vita comunitaria che è guidata da un Abate responsabile della comunità. Tra le più famose ci fu quella di San Benedetto condensata nella famosa espressione: “Ora et labora – Prega e lavora”. Difatti, la giornata del monaco è scandita da queste due necessità: la preghiera per vivere l’intimità con Dio attraverso la meditazione e l’orazione; il lavoro per garantirsi il sostentamento e attraverso di esso scoprire come Dio ci chiama a collaborare alla trasformazione del creato trovando in esso le risorse per la nostra sopravvivenza. Uno dei lavori più meritori, che in particolare i monaci di Montecassino fecero, fu quello degli amanuensi. Quando non esisteva ancora la stampa, provvedevano a ricopiare a mano su pergamene o carta pergamenacea la Bibbia o altri preziosi manosciritti.I monachesimo fu provvidenziale nella vita della chiesa in quanto si oppose al rischio della mondanizzazione dando un grande impulso alla vita dello spirito.Tra i suoi meriti vi è sicuramente anche quello di aver, notevolmente, contribuito allo sviluppo della civiltà cristiana. A partire dal IV secolo in poi, il monachesimo, ebbe un notevole sviluppo anche in Occidente proprio per opera di Benedetto da Norcia (480-543) e altri che fondarono diversi Ordini monastici e di altre forme di vita. Ognuno ebbe una sensibilità particolare: chi per ipoveri, chi per gli ammalati, chi per i bambini e così via. I monasteri, gli Ordini monastici, furono come centri di luce in mezzo alla grande tenebra circostante e come mani in aiuto ai bisogni emergenti. In genere i monaci, i frati, indossano anche un abito, quasi come una divisa, generalmente chiamato saio, che li distingue gli unidagli altri. Tutti, ancora oggi, vivono in conventi, in monasteri detti anche cenobi. Allo stato attuale esistono comunità sia maschili che femminili distinte fra di loro ma anche iniziative di vita in comune e cresce sempre più il numero di coloro che vogliono aderire a questo stile di vita. Un modo, certamente singolare, di mettersial servizio del Vangelo e della sua diffusione. Anche oggi, come allora, c’è bisogno di chi ci ricordi il primato dello Spirito rispetto alla, purnecessaria, vita materiale(Don Benito Giorgetta).

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